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sabato 22 dicembre 2012

Se fossi fuoco...

Ci risiamo, prima con Raymond Queneau, ora con Cecco Angiolieri. Forse è la casa, o il mio letto da liceale, nelle pareti ormai imbiancate da tempo vedo ancora i poster dei Take That, la locandina di Romeo and Juliet, mi torna in mente il primo amore, i pomeriggi dalle amiche, le telefonate interminabili, le notti a ripassare... sono in piena regressione. Il passato torna a investirmi a intermittenza come un'onda che mi affoga e poi mi sveste, altro che madeleine, chissà che c'era nei funghi del riso stasera! Nessun trucco, sono nostalgica di natura io. Lo ero già da piccola, mia madre mi racconta che a volte le dicevo di aver voglia di piangere... "si dice che ti viene da piangere, amore", "no mamma, non mi viene da piangere, ho proprio voglia di piangere!"
E mi ritrovo a rileggere il mio diario, perché si sa, certe persone i diari non li buttano mai! Torno alle sere d'estate, quando un vestito nuovo può farti sentire più bella, quando all'odore della pelle si unisce la brezza del mare per rimanerti dentro per sempre. Quando ogni cosa sembra essere per sempre, mentre già ti sfugge. E mentre sono qui, immersa nel mio passato, mi dico che certi cassetti è meglio non riaprirli, ché la terra smossa non torna più a posto e non hai risposte, perché chi ti ha risposto è stata la vita. E per fortuna la vita è qui accanto a me che dorme con i pugni chiusi e i capelli arruffati sul cuscino. Perciò lascio la spiaggia, gli amici, le canzoni e i falò. Lascio il passato dov'è e torno da te, che sei il mio presente, sei la mia vita e la vita ricomincia a girare attorno al suo centro, come la terra attorno al sole. Così "S'i fossi foco" diventa il gioco del se (tu) fossi...
Se fossi un'acqua, saresti la più frizzante, frizzantissima! (Brio più, mi piaci tu!)
Se fossi un elemento, allora sì, saresti fuoco, un fuoco che arde caldo di vita, e scoppietta, crepita e si alza. Un fuoco che anche quando pare quietarsi, si rattizza al minimo soffio e t'investe pieno di forza. 
Se fossi una stagione, saresti la primavera nel mese di giugno. Calda di sole, profumata di vento tra il grano dorato. Improvvisa come la pioggia leggera che bagna la terra e la ravviva. Fresca d'ombra di una grande casa bianca, arrampicata di verde edera e glicine profumato. 
Se fossi un sentimento, saresti l'allegria, che dico, l'EUFORIA! Gaia come il canto assordante delle cicale al pomeriggio e frizzante di grilli ballerini alla notte. 
Sai essere una tempesta in una notte di nero inverno, Animamia, e leggiadra come la rugiada al mattino. Perché sei fiamma viva che arde e acqua che t'investe, ti fa cadere e poi ti solleva da terra, ti lascia sospeso e ti trascina. 
Sei un cielo pulito, senza nuvole, ma quelle, Amoremio, arriveranno... e allora io sarò con te... col naso in su, a fantasticare sulle loro forme strane, o singing in the rain! 

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