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lunedì 24 novembre 2014

Il tempo non è mai tempo

Il tempo non esiste, la fisica ormai ce lo ha svelato. È soltanto una convenzione, a cui tutti inesorabilmente soccombiamo.
Non c'è tempo, quante volte ce lo ripetiamo, non ho tempo e rimandiamo, rimandiamo a un tempo che non c'è, perché non ce ne sentiamo padroni. Il tempo è la fretta, scusate il ritardo, il contrattempo.
Non abbiamo tempo per i nostri vecchi, e neanche per i nostri bambini. Paghiamo il tempo di qualcuno che stia con loro, mentre perdiamo il nostro, che non tornerà più.
Dobbiamo lavorare per vivere e non ci accorgiamo che rimandiamo continuamente anche il nostro vivere. Non abbiamo tempo per parlare, per guardarci negli occhi, per dirci aspetta, amore scusa, buonanotte...
Pretendiamo dai nostri figli che crescano in fretta perché rivogliamo il nostro tempo, ma non ricordiamo neppure cosa abbiamo fatto di tutto quel tempo in cui loro non c'erano.
Ci lamentiamo di quello che non abbiamo più perché non ci diamo il tempo per accorgerci di quanto abbiamo guadagnato.
La storia della buonanotte, e che sia una, e non capiamo il valore di quegli attimi di veglia rubati dal bambino insieme a noi, che sono i baci più dolci della nostra giornata. Non vediamo che in quel momento vuole regalarci qualcosa di lui, della sua vita, qualcosa che ci siamo persi. Ci vuole regalare una risata che solo la nonna ha sentito, o raccontare una scoperta che lo ha emozionato, qualcosa che lo ha turbato. Cerca un testimone della sua vita, perché tutti ne abbiamo bisogno, ma ce lo siamo dimenticato. Perché dobbiamo andare avanti, arrivare a sera e poggiare la testa sul cuscino, per ricominciare ancora e ancora la nostra vita di oblio.
I nostri figli sono un dono, e regalano tempo. Se solo ci fermassimo un attimo a pensarci ce ne accorgeremmo.
Vi è mai capitato di stare così vicino agli occhi del vostro bambino da fargli dire "nei tuoi occhi ci sono io" e mentre lo guardate, cercando di capire cosa voglia dire, vedere che nei suoi occhi ci siete voi? Ci pensate che malgrado tutti i nostri sbagli e le nostre mancanze nei loro cuori ci siamo noi?
A me è successo, ed è un momento questo a cui ripenso tutte quelle volte in cui ho paura di non fare altro che sbagliare. Rivedo gli occhi della mia bambina, due specchi di cioccolato fondente, brillanti e golosi, e rivedo me, così come mi vede lei, e d'un tratto mi accorgo di non essere poi così male. Mi dico che se anche ci fosse solo quello da salvare, qualcosa di buono nella mia vita la sto facendo.



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